...E dopo i fin troppo mitici anni 60 corrono finalmente gli anni 70...
Ragazzi piacentini, che non vogliono o non sanno diventare adulti: si incontrano, si conoscono, si frequentano, si avventurano di qua e di là, fanno cose e casino, si divertono, si gasano, si sgasano, si esaltano poi... si ingarbugliano, si immòtano (sin. locale di mòta o mòlta = fango , ma anche moto), si mal sopportano, poi si dimenticano, si abbandonano…
Nel mai concluso tentativo di rimanere sempre tra loro “sintonizzati”, come quello altrettanto strenuo di essere sempre “intonati” quei ragazzi incrociano le loro storie e le rispettive gesta:
all’inizio gli scherzi, le barzellette, le goliardate, le carnevalate, le apostrofazioni (in parrocchia si auto-definirono e vennero giustamente nomati “i semi”)
la scuola, e la trucchistica per venirne fuori...Alla fine si laureeranno tutti!
poi i flirt, amorini, amoroni, amorazzi (si sono sposati tutti, e tutti hanno avuto figli!)
i cimenti di ogni genere e specie: escursio-alpinismo (Gran Paradiso a 15 anni !!..., poi fin sul M.Bianco, e su e giù per le Dolomiti; fin tanto che nel Club Alpino Italiano di Piacenza divengono il gruppo autoironico (para-fantozziano) dei “Meravigliosi” per i quali si succedono diverse stagioni di “spedizioni” alpinistiche, si indice un ambitissimo premio al miglior “amico-rampegante” dell’anno, e viene musicato in suo onore l’eseguitissimo “inno al meraviglioso”
e per non dire del pallone (vincono i primi mitici tornei “Coppa del Nonno” al campetto Santissima .. come quello Universitario Cattolica) così come nei primi Campionati amatori Centro Sportivo Italiano nelle fila della mitica ZM (Zincatura Metalli) che li fa antesignani dell’Inter: si vince coi primi e si perde (sistematicamente) coi più scarsi !
i raid motociclistici (rigorosamente “Guzzi”, un’epopea..) e quelli in bici, tra cui mitica la Piacenza - Sestri Levante (nel transito di ritorno a Perino verrà coniata l’epocale allocuzione “ bèsta !”)
e gli straripanti campeggi (si arrivò a 150 e + partecipanti) del mai dimenticato Don Richard: Cogne, Pesio, Courmayeur, Torgnon...; luoghi di formazione spiritual-psicofisica all’insegna della più sana e spietata “goliardia”
e per finire le attività artistiche: i ns girano (in formato super 8) i primi due film, “Sedetevi” – “Alzatevi”, di una ambiziosa e purtroppo (o per fortuna !?) incompiuta saga-trilogia di cui il titolo del terzo “Pulitevi” (che non vide mai la luce) venne annunciato a trionfale conclusione della convulsa proiezione del secondo (si dovette replicarla poiché il salone non riuscì a contenere tutti i convenuti)
le “militanze” nelle bande musicali (Ponchielli di Piacenza - Vignola di Agazzano), veri “contest” di personaggi già allora in “esaurimento”, ed ora “estinti”; veri ispiratori delle successive sorti, esiti, evo-involuzioni (Gruppo Natale Barboni pro Caritas…né parliamo un’altra volta..)
e finalmente per arrivare al GRUMO …. quando tocca di formare la prima orchestrina padana di liscio-swing (udite-udite: basso-chitarra-batteria + sezione fiati senza fisarmonica e senza cantanti !!!!! Per quei tempi una vera sfida al cardiopalma); si comincia a suonare alla prima festa dell’uva di Ziano (un’apoteosi), alla Besurica, al Montale, a Grazzano Visconti (davanti a Gian Galeazzo ed una marea di agricoli), fino al capodanno al Molino di Nibbiano = 1.000.000 di Lire !!!!
E’ allora che dovendosi nomare il GRUPPO non ci si fece scappare l’occasione di far mirabile sintesi di tutto quello che c’era, che c’è, che ci sarà alle spalle, ma anche sopra e sotto le spalle:
Un gruppo che dunque è stato, è, e sarà un “GRUMO”: un aggregato, un conglomerato, un addensato, un impastato, un concentrato, un incollato, un imbrattato… una definizione che comunque richiama qualcosa di sanguigno, ferito ma vivo, e che per reagire e guarire deve rimarginare e far crosta, forse non bella da vedere, ma che sotto mantiene, protegge e prepara la nuova vita. W IL GRUMO !!!!